Wikström, un commerciante di camicie di Helsinki , lascia la moglie e decide di cambiar vita. Con un’ingente somma vinta a poker compra uno squinternato ristorante in cui lavorano tre dipendenti, che lo guardano inizialmente con un certo scetticismo.
Nello stesso tempo Khaled, giovane rifugiato siriano in fuga da Aleppo e sbarcato quasi per caso a Helsinki, chiede asilo politico ma si vede negare l’accoglienza perché il governo finlandese ritiene Aleppo una zona non così pericolosa da giustificare la concessione di un visto da rifugiato.
Per evitare il rimpatrio fugge e, incontrato per caso Wikström, dopo un iniziale scambio di pugni, inizia a lavorare nel suo ristorante come inserviente. Il titolare, con l’aiuto dei tre dipendenti, gli procura dei documenti falsi e lo aiuta a rintracciare la sorella di cui ha perso le tracce sulla rotta balcanica che i due avevano seguito per entrare nell’Unione europea.
Il tutto, sullo sfondo del razzismo più becero della popolazione in cui per fortuna esistono alcune persone, soprattutto quelle ai margini della società, che si aiutano fra di loro senza chiedere nulla in cambio, con gesti anche piccoli, come l’offerta di una sigaretta o uno sguardo. E’ una piccola comunità fatta di musicisti di strada, camerieri, cuochi, portuali, camionisti, spazzini. che accoglie senza chiedere spiegazioni e non si preoccupa di infrangere qualche legge che ritiene ingiusta.
Ma non è un film melenso sui buoni sentimenti, basato sull’illusione che le persone e le situazioni possano migliorare: il neonazista che giura la morte a Khaled resta tale fino alla fine del film, quando lo accoltella chiamandolo “sporco ebreo”.
Mi è sembrato piuttosto il ritratto, dipinto a volte con surreale umorismo, di una società possibile, all’interno della quale non si agisce contro qualcosa o qualcuno, ma semplicemente per il bene proprio e degli altri.
Bhè…Aki Kaurismäki per me…..è davvero tra i più grandi.
I Leningrad Cowboys… tra l’altro li ho visti per mia fortuna.
Tatjana… Ho affittato un… L’uomo senza passato…. Juha…..
Dai…
LikeLiked by 1 person
E’ proprio bravo!
LikeLike
Non lo conoscevo… Ora sono incuriosita…
LikeLiked by 1 person
Non è rilassante, anche se a volte fa sorridere. Mostra tante solitudini che a volte si incontrano, la violenza di alcuni, e l’assurdità di certe disposizioni governative
LikeLiked by 1 person
… L’importante è che faccia riflettere, e a quanto dici… in questo è eccellente… mi lancero’ alla sua scoperta… 🙂
LikeLiked by 1 person
Splendido post, come sempre! 🙂
LikeLiked by 1 person
Ti ringrazio!
LikeLike
Corro a risponderti sul mio blog! 🙂
LikeLiked by 1 person
Mi hai incuriosito.
Ti ho taggata, chissà se ti va di partecipare?
LikeLiked by 1 person
Grazie!
LikeLiked by 1 person
Ottima questa tua recensione, Luisa!
LikeLiked by 1 person
Grazie, Marzia: mi sono sentita di scriverla perché il film mi ha comunicato qualcosa 😉
LikeLiked by 1 person
Visto a suo tempo al cinema … particolare ma bello
LikeLiked by 1 person
Sì 🙂
LikeLike