Cesare Pavese, nato nel 1908, morì a Torino nel 1950.
Quella del 1950 fu un’estate torrida, quasi come l’attuale. Neppure di notte si riusciva a recuperare un po’ di sollievo dall’afa opprimente.
Se al malessere diffuso si aggiungevano problemi e angosce personali, c’era il rischio di venire risucchiati in una voragine oscura…
Fu in quella notte tra il 26 e il 27 agosto che Pavese, in preda a un profondo disagio esistenziale e tormentato da una recente delusione amorosa, ebbe la forza di vergare a matita questa nota sul frontespizio della sua raccolta di racconti “Dialoghi con Leucò”, che si trovava sul tavolino accanto al letto.
Era il suo congedo dal mondo, a soli quarantadue anni. Fu trovato la sera seguente, quella di domenica 27 agosto 1950, disteso in una camera dell’albergo Roma di piazza Carlo Felice a Torino, che aveva occupato il giorno prima.
Fu un inserviente dell’albergo, impensierito dal prolungato silenzio, che decise di forzare la porta della camera 43. La luce era accesa e il corpo scrittore era coricato sul letto, vestito di tutto punto. Si era tolto solo le scarpe.
Aveva ingerito più di dieci bustine di sonnifero: le bustine vuote erano sulla mensola del lavabo, mentre sul davanzale della finestra c’erano i resti di un foglio bruciato.
Certo, il caldo di quest’anno è stato per certi versi angosciante. Immagino una persona infelice e sola come possa sentirsi: senza scampo.
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Sì, purtroppo hai ragione
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Aveva parlato, per anni, di uccidersi ma nessuno gli aveva mai creduto e in quel l’estate torrida nessuno dei suoi amici era a Torino.
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A volte, quando qualcuno compie un gesto estremo, ci di rende conto, in ritardo, di tutti gli appelli che aveva lanciato
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Si in particolare questi gesti estremi vengono sempre da molto lontano. È di solito un progetto che va a maturazione lentamente.
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Proprio così
😊
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Interessante e commovente il tuo articolo…e poi di Pavese che dire? Ci ha lasciato opere immense per la nostra letteratura italiana 📖🕯
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Chissà di chi erano gli occhi della morte che era arrivata
Ricordi?
“….. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.”
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❤
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E’ un poeta che amo particolarmente
un caro saluto
Adriana
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Un caro saluto anche a te.
Grazie per essere passata a farmi visita, Adriana
❤❤❤
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Povero Cesare Pavese😢un grande autore, peccato che abbia rinunciato alla vita così presto.. interessante il tuo articolo!
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Troppo sensibile, troppo provato, troppo deluso
💙💙💙
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Eh si, è vero 💙💙
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Chissà quanto erano grandi l’angoscia e il senso di desolazione che provava 😔 La cosa più triste è che nei suoi scritti ha parlato frequentemente di questo suo profondo malessere, forse troppo sottovalutato o ritenuto un “topos” letterario. Grazie per questo articolo.
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Grazie a te per questo commento profondo
🙏💙🙏
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Bisogna essere veramente disperati per rinunciare a lottare… sì, perché la vita è anche una lotta.
Buona notte.
Quarc
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Hai ragione, Quarc , la vita è quasi sempre una lotta… e allora capisco e compiango chi alla fine è così estenuato da prendere l’atroce decisione di ritirarsi dal campo di battaglia
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Chi rifiuta di continuare a lottare è un vigliacco o un coraggioso?
Quante volte me lo sono chiesto.
Buona serata.
Quarc
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È una domanda senza risposta, se si vuole essere onesti…
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Non lo sapevo. Di suo ho letto la luna e i falò e poco altro ancora. Un libro amaro ma bello, tanto.
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Buona giornata, cara Flavia, a te e al tuo gatto dormiglione
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Grazie Luisa, comunque no, è quello di una mia amica che mi allieta le giornate mandandomi sta faccetta d’angelo! 😍☺️
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😘😘🌛
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Reblogged this on TYT.
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Grazie infinite per l’apprezzamento dimostrato!!!
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Le persone più intelligenti spesso sono anche quelle più tormentate.
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Perché sono le più sensibili e profonde…
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Io trovo un poco difficile mettere un “mi piace” a un articolo come questo…ma l’ho messo ugualmente per la grande stima che ho di un autore come Pavese…troppa solitudine, troppo dolore, troppo caldo…che peccato…che tristezza…
robert
PS: grazie per questo articolo, mi ha fatto venire voglia di rileggere qualche cosa di suo
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Grazie a te per il prezioso commento
🌼🌼🌼
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Thank you for reminding about Pavese (.. I have English translation book purchased long time ago : still haven’t read everything… : plus I am totally ignorant about Italian history and masterpieces.. long time ago , I got a special lectures and professors quotes the books… so purchased and trying to read but I was too young and couldn’t finish it).. wish to read them once I will afford to read .. Nowadays we have medication for PTSD or depression/ anxiety ( I mean, medication).. but that time , there was nothing except some alternative method (.. also not easy to survive..). Also even nowadays .. many people refuged or just being struggling.. : sorry if my comment is out of focus . As I have some feeling , as historically …talented artists, authors etc lot their life still early stage of struggling (.. actually still now .. that happens though ..). Please keep writing awesome series . Best regards.
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I thank you for your long message, which does not seem at all off topic because Pavese suffered from depression … and I am grateful for the words of appreciation to my posts
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Una volta sentii dire, a proposito di Majakovskij, che “Uccidersi non vuol dire necessariamente non avercela fatta”. Non so cosa dire di Pavese, giacché tutto quello che si poteva dire è stato detto: dalla citazione sul frontespizio dei “Dialoghi con Leucò” al “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. C’era in lui una profonda solitudine, ma anche un grande, inimitabile coraggio, non dimentichiamolo.
“Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più.”
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[…] Uno dei maggiori intellettuali italiani del XX secolo, Cesare Pavese, scrittore, poeta, saggista e traduttore, nacque il 9 settembre 1908 e morì il 27 agosto 1950 (vedi qui) […]
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