Bolero 💗

Tu non sei più qui, ma io ti trovo ancora nel Bolero di Ravel. Tu non lo consideravi un grande esempio di musica classica, eppure mi parla di te. E di me. Ricordi?

Comincia con levità, quasi in sordina, con pochi tocchi, rarefatti, anche se già in un’atmosfera di liquida attesa. Va crescendo con l’aggiunta di altri tocchi, sempre più decisi e audaci, fino a raggiungere vette un attimo prima inimmaginabili. Però non è ancora il culmine. Quello viene poi, dopo un estenuante, lento crescendo, una galoppata non ancora completamente sfrenata. No, non è ancora giunto il momento di abbandonarsi a impennate improvvise. L’ingorda impazienza va ancora trattenuta da briglie di velluto. Tutto deve essere sapientemente dosato affinché possa essere assaporato con maggior pienezza.

E quando finalmente arriva, la rottura di ogni argine non coglie di sorpresa, non lascia disorientati e impreparati ad apprezzare sia la potenza totalizzante sia le sfumature di quel fiume in piena.

 Avrei avuto quasi timore, amore mio, a raggiungere quelle altezze o quelle profondità quasi impossibili da figurarsi, se non fossi stato tu – ricordi? –  a condurmici.

64 thoughts on “Bolero 💗

  1. Quando vivevo in Venezuela, ho avuto la fortuna di assistere ai concerti dell’Orquesta Juvenil de Venezuela diretta da Dudamel prima che diventasse così famoso. Il Bolero di Ravel era il mio preferito. Ma leggendoti, trovo un modo diverso di sentire quel concerto. Hai descritto il pezzo in modo squisito. E ora che lo ascolto di nuovo, suona diverso. Mi piace di più. Grande la tua scrittura Luisa.

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  2. Cara, carissima Luisa, mi hai emozionato tanto, è stato un roteare e danzare vestita di magnifiche balze rosse… è stato un ballo appassionante, grazie!
    🙏

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