ABAIF ↶

Lo scrittore danese Hans Christian Andersen, uno dei i grandi della letteratura fiabesca. nacque il 2 aprile 1805.
Tra le sue opere più note vi sono Mignolina. La sirenetta. Il brutto anatroccolo, La piccola fiammiferaia … e la Fiaba La principessa sul pisello che mi sono divertita a rivisitare trasformandola in abaiF

Il principe Azzurrino VIII si sentì intimare dalla madre di decidersi finalmente a prender moglie. Siccome era abituato ad avere tutto bell’e pronto e servito su di un piatto d’argento chiese al suo curatore d’immagine di formulare un buon bando matrimoniale, da inviare ai quattro angoli del reame.

Le risposte arrivarono a migliaia e si vide costretto ad assumere un team di esperti, una cabina di regia, in grado di vagliare le candidature. Ma secondo loro quella tal Biancaneve era una credulona, Fiammiferaia aveva le mani troppo fredde e Cenerentola le aveva callose, poco confacenti a una futura regina. La bionda Rapunzel passava troppo tempo a pettinarsi i lunghi capelli e Cappuccetto con quella biancheria rossa era sì sexy ma troppo vistosa. Anche la Ragazza con l’Orecchino di Perla non parve adatta: troppo delicata, Lisa poi aveva un sorriso enigmatico, decisamente sospetto e Dora il naso strano.

Siccome la madre lo incalzava, decise di lasciar perdere lo spin doctor e tentare personalmente, tramite un sito per incontri online. Si iscrisse a cuorisolitarineldeserto.com e passò le notti sulla chat leggendo le bugie raccontate da mille donne: la trasognata Sirenetta, la golosa Gretel, la minuscola Mignolina. Anche lui non era da meno, in fatto di ipocrisia, ma almeno lui era un governante. E come tale, quella era una sua prerogativa imprescindibile.
Passava tutto il suo reale tempo a chattare con quei personaggi virtuali, tanto che la madre, preoccupata, aprì un falso account con un nome maschile per dargli una mano.

Lei non aveva niente da fare, il regno andava a catafascio da solo, senza bisogno del suo intervento e il Ministro della Resilienza le aveva assicurato che tutto, prima o poi, viene superato. Perciò dedicò le sue giornate alla ricerca: la candidata ideale doveva essere proprio una signora, se non di sangue blu, almeno figlia di un banchiere non ufficialmente indagato.

Un giorno le capitò sotto gli occhi il profilo, corredato di foto, di una donna bellissima: aveva un aspetto principesco e vantava un curriculum socio-salottiero di prim’ordine.
Ma come verificare le sue doti e la sua credibilità? Ormai la faccenda del pisello sotto venti materassi e venti piumini non funzionava più. I materassi memory foam si modellavano seguendo le caratteristiche del corpo, per cui si sarebbero adattati anche attorno alla sfericità del minuscolo legume.
Doveva escogitare qualcosa di più efficace.
Ma, prima di tutto, doveva verificare de visu la corrispondenza della prescelta con la foto pubblicata sul profilo. In rete, si era accorta, capitano cose incredibili, straccioni che si dicono miliardari, ignoranti che pretendono di possedere tre master, personaggi miti e gentili che invece hanno ammazzato la madre, e migliaia di esseri solari più neri del demonio.

Suggerì un incontro, decisa a non presentarsi direttamente: voleva solo dare, non vista, un’occhiata alla ragazza. Lei era una regina, e ci sapeva fare con la gente. Soprattutto, sapeva giudicare: non era sempre stato uno dei compiti più graditi dai regnati?

Giunto il giorno fatidico, si appostò dietro un albero di frangipane, accanto al monumento al patibolo di fronte al Palazzo del Parlamento. Restò in agguato per parecchio tempo, ma non vide avvicinarsi al luogo stabilito nessuna donna stupenda. C’era solo qualche passante frettoloso, misero e anonimo, con l’unica eccezione un bell’uomo atletico con un cappello ad ampia tesa che gli celava parte del viso. Si aggirava con circospezione e aveva un atteggiamento un po’ sospetto, ma lei non gli badò più di tanto perché aveva altro a cui prestar attenzione. Se poi si fosse trattato di un terrorista, le guardie della sicurezza l’avrebbero arrestato. Forse.

Delusa, si riavviò verso la reggia. Non aveva ottenuto nulla, ma se non altro aveva tentato. Non come quell’incapace di suo figlio che si limitava a chattare e fare telefonate hot adagiato sul suo materasso di piume, e che ogni mattina esibiva occhiaie sempre più marcate. Gliel’aveva fatto dire dal Ministro della Salute che, andando avanti così, prima o poi sarebbe diventato cieco …
Passo dopo passo, sentiva montarle dentro anche una gran collera. Per essere stata beffata, per avere un figlio ameba, e anche un Ministro della Solidarietà che voleva dichiarar guerra all’America e un Ministro della Cultura che voleva rendere obbligatorio l’analfabetismo.

Riaccese il pc, immise la password e si mise online con il solito nickname: Prince Charming. Anche la spia davanti al nome del suo contatto era accesa. Fissò quel profilo con intensità, prestando più attenzione del solito non solo alla foto, ma al nickname: Principessa_dal_pisello Non vi si era mai soffermata molto, tanto era concentrata sull’immagine attraente della ragazza che sorrideva dallo schermo e sui suoi mille pregi. Ma ora lesse e rilesse quel nome, ripensò all’uomo aitante con l’ampio cappello e le parve di capire.

“Mi spiace per oggi” scrisse “Ho avuto un impegno inderogabile: vediamoci domani allo stesso luogo e alla stessa ora. Avrai una sorpresa”
La risposta arrivò immediatamente: “OK” lesse” penso ke anche x te ci sarà qualcosa d’inaspettato.”

E fu così che la regina, stanca di un figlio senza nerbo, stanca di ministri presuntuosi e imbecilli, decise che, forse, era giunta l’ora di mettere alla prova la sua regal pelle, delicata e sensibile. Se tutto fosse andato per il verso giusto, se avesse colto una possibilità d’intesa con il suo contatto, si sarebbe lasciata stropicciare per bene sul suo bel materasso memory dall’utente chiamato Principessa_dal_pisello.

(L.Z.)

Immagine flickr: Betty Broadbent “The Princess And The Pea”

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