Giorno dei Morti

November 2 is All Souls’ Day or the Day of the Dead, a day of prayer and remembrance for the souls of those who have died, observed by Roman Catholics and other Christian denominations

On November 2, 1912 David Herbert Lawrence was in Italy, where he had the opportunity to observe the Italian celebrations on the occasion of this day when the entire country is united in honouring the dead, a habit mirrored in the loving care taken in the previous days in preparing, cleaning and decorating graves

In that year he was having an affair with Frieda von Richthofen, daughter of a German Baron and wife of his former modern languages professor at University. They had eloped and gone first to Germany, and then southwards across the Alps to Italy, on a journey that he immortalized in his travel book, “Twilight in Italy”.

By September they reached the northern end of Lake Garda and settled in the small town of Gargnano where they stayed for seven months

In November 1912 he visited the local cemetery on the feast of all the dead and this inspired him the poem “Giorno dei Morti”. The title is in Italian and means Day of the Dead. All Souls’ Day


Along the avenue of cypresses,
All in their scarlet cloaks, and surplices
Of linen, go the chaunting choristers,
The priests in gold and black, the villagers . . .

And all along the path to the cemetery
The round dark heads of men crowd silently,
And black-scarved faces of women-folk wistfully
Watch at the banner of death, and the mystery.

And at the foot of a grave a father stands
With sunken head and forgotten, folded hands;
And at the foot of a grave a mother kneels
With pale shut face, nor either hears nor feels

The coming of the chaunting choristers
Between the avenue of cypresses,
The silence of the many villagers,
The candle-flames beside the surplices.

Il 2 novembre 1912. giorno dei morti, David Herbert Lawrence si trovava in Italia ed ebbe modo di osservare le nostre celebrazioni in occasione di questa ricorrenza in cui l’intero Paese è unito nell’onorare i defunti.

In quell’anno aveva una relazione con Frieda von Richthofen, figlia di un barone tedesco e moglie del suo ex professore di lingue moderne all’università. Erano fuggiti assieme e si erano diretti prima in Germania, e poi in Italia, in un viaggio che immortalò nel suo diario di viaggio, “Twilight in Italy/ Crepuscolo in Italia “.

A settembre raggiunsero il lago di Garda e si stabilirono nel piccolo paese di Gargnano dove rimasero per sette mesi

Nel novembre 1912 D.H. Lawrence visitò il cimitero locale in occasione della festa di tutti i morti e questo gli ispirò la poesia “Giorno dei Morti”, in cui titolo è in italiano anche nell’originale.

Giorno dei Morti

Lungo il viale di cipressi,
nei loro mantelli scarlatti e le tonache
di lino, vanno i cantori salmodianti,
i preti in nero e oro, i paesani…

E lungo il percorso verso il cimitero
le tonde teste scure degli uomini si affollano silenziose,
i visi delle donne malinconicamente avvolti nello scialle nero
osservano il vessillo della morte e il mistero.

E ai piedi di una tomba sosta un padre
con la testa china e le mani giunte abbandonate;
e ai piedi di una tomba una madre inginocchiata
con il viso pallido e serrato non ode né percepisce

l’arrivo dei cantori salmodianti
tra i filari di cipressi del viale,
il silenzio degli astanti,
e accanto alle tonache i ceri fiammeggianti.

(trad: L.Z.)

Image: Ferdinand Georg Waldmüller (1839) On All Souls’ Day

54 thoughts on “Giorno dei Morti

  1. sei una traduttrice, ma entri nell’animo di chi ha scritto e riesci a conservare quelle immagini che forse non hai mai visto. Oggi quel quadro non è a conoscenza dei più!

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  2. Questo tuo articolo, cara Luisa, mi riporta alla mente quel che avviene nella mia Sicilia. Il giorno dei morti i bambini erano (spero che lo siano ancora) allegri e felici perché avevano trovato sotto il cuscino, o sotto il letto, i giocattoli che i morti (in particolare i nonni) avevano lasciato loro in dono. Gli adulti invece si recavano al cimitero per rendere affettuoso omaggio a coloro che li avevano preceduti. E qui i versi da David Herbert Lawrence, da te come sempre magistralmente tradotti, descrivono perfettamente l’atteggiamento degli adulti. La mia memoria del ragazzo di allora mi fa tuttavia aggiungere una scena: qualche vedova, interamente vestita di nero, seduta sulla tomba del marito, morto parecchi anni prima, gli parla lamentando la propria solitudine. E mentre pronuncia parole di cordoglio, sciorina sulla lapide una tovaglia a quadri colorati. Vi posa sopra le stoviglie e inzia a pranzare. Un pranzo in compagnia, finalmente!, del suo adorato sposo.

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    1. Marcello caro, trovo che il tuo ricordo e la vivida descrizione siano meravigliosi.
      In questa giornata quasi sembra che i cimiteri siano in festa, con tutti i fiori, i colori, la gente che si ritrova. La vita e la morte si danno la mano

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  3. Ho letto e riletto la poesia e devo dire che l’ho trovata molto toccante, e mi emoziona che un autore straniero abbia saputo cogliere così bene la nostra tradizione in questa giornata dedicata aper noi ai defunti. Sempre grazie i finite Luisa del tuo sapere. 💙💙💙

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    1. L’animo sensibile di Lawrence gli ha permesso di cogliere vari aspetti della vita italiana, che per altri sarebbero passati inosservati.
      Bisogna anche dire che in quel periodo la sua situazione affettiva e anche quella economica lo rendevano particolarmente sensibile alle emozioni

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  4. I nostri morti li portiamo sempre nel cuore , ma in questo giorno particolare non c’è posto per altri pensieri, questa è una festa solo per loro, e il poeta Lawrence, non poteva fermare meglio l’immagine di questo incontro fra la vita e la morte che si celebra ogni anno. Bellissimi versi che ti ringrazio di averceli fatti conoscere!!!! Un abbraccio cara Luisa! ❤

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