Horatia Nelson Ward (part 79)

In the 1840s there was a growing interest in the great national hero who had died almost forty years earlier.
Therefore public opinion around Nelson’s last wishes changed, with the awareness that the codicil to his will, the one in which he left Horatia “to the beneficence of my country”, had been totally ignored.
In 1845 Sir Nicholas Harris published the third volume of “Dispatches and Letters of Vice-Admiral Nelson”, which made it conclusively clear that Nelson was the father of Horatia and Lady Hamilton was her mother.

It was around this time that Reverend Ward’s wife she discovered that Nelson’s solicitor , Haslewood, knew the identity of her mother, but had been sworn to secrecy.
Therefore, perhaps hoping to have confirmation of her beliefs, she sent him this plea:
“My Dear Sir
So many years have passed since I had the pleasure of meeting you that I feel some hesitation in again recalling myself to your recollection. I have just read the 7th Vol. of Lord Nelson’s Letters and dispatches and find by a paragraph in the Appendix that you are acquainted with the Secret of who my Mother was. Believe me, my dear Sir, I am actuated by no idle curiosity but by an earnest and natural desire to know to whom I owe my being, when I implore you to impart the knowledge to me. What you would have been unwilling to disclose to a giddy girl I hope you will not fear to trust to the discretion of a woman of forty six. I am sure that although you were requested to preserve a mother’s secret, that injunction was never intended to extend to her own daughter….’

Mr. Haslewood had never liked Emma, with whom he had had disagreements over the winding-up of Sir William Hamilton’s estate, but he was a man of honour and refused to betray Lady Hamilton’s trust.
All that he could reveal her was:
“Your Mother was well acquainted with Lady Hamilton; and saw you frequently during your infancy….”

Had Horatia been willing to recall Mrs Johnson’s comments about the child in her mother’s care who had had only two visitors (see here), she might have guessed the truth.
But while she was honored to be Nelson’s daughter, for the rest of her life she persisted in declaring that Lady Hamilton was not her biological mother.
This would imply that the man she proudly accepted as her father had committed adultery with the wife of his best friend.
Apparently it was right to acknowledge that she was Nelson’s daughter born out of wedlock, but impossible to accept that it was Emma who had given birth to Nelson’s illegitimate daughter, while still married to Sir William Hamilton.

A rather strange behaviour, because she seemed to prefer to be considered the daughter fathered by the Admiral with another of his mistresses. Or did she prefer to think that she was born without any kind of maternal assistance like Athena who had sprung from the head of her father Jupiter?
… or that she had been born like Venus from the foam of the sea produced when the severed genitals of Uranus had been thrown into it?

Those letters never convinced her that Emma was her mother, but at least they allowed her to read her father’s words and know that shortly before his death, when she was four, she had been “upper-most” in his thoughts.

To be continued

Negli anni Quaranta dell’Ottocento ci fu un crescente interesse per il grande eroe nazionale, morto da quasi quarant’anni.
Pertanto anche l’opinione pubblica intorno alle ultime volontà di Nelson cambiò, con la presa di coscienza che il codicillo al testamento, quello in cui affidava Horatia alla generosità e riconoscenza della nazione, era stato totalmente ignorato.
Nel 1845 Sir Nicholas Harris pubblicò il terzo volume di “Dispatches and Letters of Vice-Admiral Nelson/Dispacci e Lettere del Vice-ammiraglio Nelson”, che chiarì in modo definitivo che Nelson era il padre di Horatia e Lady Hamilton ne era la madre.

La moglie del reverendo Ward considerò un grande onore essere finalmente considerata la figlia di Nelson, ma continuò a insistere che Lady Hamilton era solo la sua tutrice, non la sua madre biologica.
Fu in quel periodo che scoprì che l’avvocato di Nelson, Haslewood, conosceva l’identità della madre. ma aveva giurato di mantenere il segreto.
Perciò, forse sperando di avere una conferma alle sue credenze, gli inviò questa supplica:
“Egregio signore
Sono passati così tanti anni da quando ho avuto il piacere di incontrarvi che ho qualche esitazione nel richiamarmi alla vostra memoria. Ho appena letto il 7° vol. delle Lettere e Dispacci di Lord Nelson e ho scoperto da un paragrafo dell’Appendice che conoscete il Segreto sull’identità di mia Madre. Credetemi, mio caro signore, non sono mossa da vana curiosità ma da un sincero e naturale desiderio di sapere a chi devo la mia vita, se vi imploro di farmelo sapere. Spero che non avrete paura di affidarti alla discrezione di una donna di quarantasei anni ciò che non sareste stato disposto a rivelare a una ragazzina superficiale. Sono sicura che sebbene vi sia stato chiesto di mantenere il segreto di una madre, quell’imposizione non doveva estendersi a sua figlia…”

A Haslewood non era mai piaciuta molto Emma, con cui aveva avuto disaccordi sulla liquidazione della proprietà di Sir William Hamilton, ma si considerava un uomo d’onore e si rifiutò di tradire la fiducia riposta in lui da Lady Hamilton.
Tuttavia le fece una rivelazione;
“Vostra madre conosceva bene Lady Hamilton; e vi ha visitato spesso durante la vostra infanzia…”

Se Horatia fosse stata disposta a voler ricordare i commenti della signora Johnson sulla bambina affidata alle cure di sua madre che aveva avuto solo due visitatori (vedi qui), avrebbe potuto immaginare la verità.

Ciò avrebbe però implicato che l’uomo che accettava con orgoglio come suo padre aveva commesso adulterio con la moglie del suo caro amico.
Apparentemente riteneva giusto accettare di essere la figlia di Nelson nata fuori dal matrimonio, ma impossibile accettare che fosse stata Emma a dare alla luce la figlia illegittima di Nelson.
Un comportamento piuttosto strano, in quanto sembrava che preferisse essere considerata la figlia di un’altra delle amanti dell’Ammiraglio. Oppure preferiva pensare di essere nata senza alcun tipo di assistenza materna come Atena dalla testa di suo padre Giove?
… o che come Venere, nata dalla spuma del mare prodotta quando vi erano stati gettati dentro i genitali recisi di Urano?

Quelle lettere non la convinsero che Emma fosse sua madre, ma almeno le permisero di leggere le parole di suo padre e sapere che poco prima della sua morte, quando lei aveva quattro anni, era stata “in cima” ai suoi pensieri.

continua

Image: A photograph of Horatia Ward née Nelson (1801-1881) from the Style/Ward Family collection.(probably her the last photograph) –
Unidentified photographer, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

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