Horatia Nelson Ward (part 80)

Despite wealthy connections on both sides of their families, Philip Ward and Horatia Nelson had difficult lives from a financial point of view. Raising such a large family and bearing the cost of the tithing litigation had left them short of money.
Around this time an appeal committee of Lord Nelson’s friends and naval colleagues held repeated meetings in London, brought about a deputation to the Prime Minister and launched a national appeal in 1850 to raise funds. The fundraising campaign ended after four years but reached a lower amount than hoped: only £1457.
Rather than keep the money, Horatia asked it to be divided among her three adult sons in military service (Marmaduke, Philip and William).

In 1854 there was another event which partially eased the financial problems of the Ward family: the government granted a pension to “the children of Lord Nelson’s adopted daughter.“
In September the Earl of Aberdeen had made a request to Queen Victoria explaining:
“There seems little doubt that the person referred to was really Lord Nelson’s daughter, according to evidence recently produced, and was recommended by him to the care of the country, just before the battle of Trafalgar. “
Therefore Queen Victoria allocated public funds for a £100 annual pension for each of the three Nelson-Ward daughters.

In 1859 the Rev Philip Ward died suddenly, aged 63, and was buried at Tenterden.
Some contemporaries thought it was the financial burden, added to the stress of the ten-year dispute with the landowners, that had contributed to his declining health.

By that year the Ward family were all adults, who had gone their separate ways, except for Eleanor Philippa, the daughter who in 1872 was killed by a horse.
The two eldest sons were away: Horatio/Horace was Rector of Radstock and Marmaduke was Naval surgeon in the Royal Navy stationed in East India and China.
Therefore it fell to her third son, Nelson, to look after his mother’s interests. He was a Registrar in the Court of Chancery in London and lived in Pinner, a London suburb in the Borough of Harrow.

After her husband’s death, Horatia had to leave the Vicarage at Tenterden to make way for the new Vicar.
Therefore she moved to Pinner, where Nelson lived, a suitable place to stay close to her children and grandchildren.
When Marmaduke, who was a bachelor, retired from active service and became Inspector of Hospitals & Fleets in Home Waters, he went to live with his mother.
Horatia’s biographer Winifred Gerin wrote that “in Marmaduke, Horatia found, indeed, a companion of exceptional warmth of heart, devotion, cheerfulness and generosity…. he was the most good-natured man that ever lived, unselfish to a fault”

(After his mother’s death, Marmaduke sold and divided for the benefit of the family all the furniture and other effects left to him by her will and went to live in his sister Horatia’s house, where a sitting room and a bedroom were made available to him.
Sometimes he went to visit his elder brother Horatio/Horace, the rector of St. Nicholas Church in Radstock, Somerset. It was during one of his stays there in November 1885 that he became unwell and died, aged 60. His brother conducted his funeral service and was buried next to him when he died two years later, in the graveyard of St. Nicholas Church.)

Horatia Nelson survived her husband by twenty years and died peacefully on 6 March 1881, at the age of eighty.
A brief notice in the local paper listed her as “Widow of the late Rev. Philip Ward, Vicar of Tenterden, Kent.”
“The Times” announced her death on 8 March and published an obituary two days later, referring to Horatia as “Lady Hamilton’s little daughter, the same whom her reputed father, Lord Nelson, bequeathed with his dying breath to the care of his country.”
She was buried in Pinner: initially her gravestone named her as the “Adopted Daughter Of Vice-Admiral Lord Nelson’”, but later the word ‘adopted’ was replaced with ‘beloved’.

When her eldest son Horace died in 1888, “The Times” again suggested that Lady Hamilton was Horatia’s mother. But one of his sons is said to have written to the paper rejecting the idea.
“… Lady Hamilton herself never claimed to be the mother of the child; in fact, she left behind her an emphatic denial of her right to the relationship, and the frequent unkindness she displayed towards Horatia in her latter years would not lead one to bestow it gratuitously upon her.”

Nowadays she is officially recognised as the child of that father she adored and that mother who never said that she was her daughter.

The end.

Nonostante molti parenti nelle famiglie Nelson e Ward fossero benestanti, Philip e Horatia ebbero una vita finanziariamente difficile. Allevare una famiglia così numerosa e sostenere il costo del contenzioso sulle decime li aveva lasciati in ristrettezze economiche.
Si costituì anche un comitato di amici e colleghi di Lord Nelson che ebbe ripetuti incontri a Londra, andò a parlare con il Primo Ministro e lanciò un appello nazionale nel 1850 per raccogliere fondi. La raccolta si concluse dopo quattro anni, arrivando a una cifra inferiore a quanto sperato: solo £ 1457.
Horatia non volle tenere il denaro per sé, ma chiese che tale somma fosse divisa tra i suoi tre figli adulti in servizio militare (Marmaduke, Philip e William).

Nel 1854 ci fu un altro fatto che alleviò parzialmente i problemi finanziari della famiglia Ward: il governo concesse una pensione alle “figlie della figlia adottiva di Lord Nelson. “
A settembre il conte di Aberdeen ne esplicita fatto esplicita richiesta alla regina Vittoria spiegando:
“Non sembrano esserci dubbi sul fatto che la persona a cui si fa riferimento fosse davvero la figlia di Lord Nelson, secondo prove recentemente prodotte, e che fosse stata da lui raccomandata alla cura del paese, poco prima della battaglia di Trafalgar.”
Pertanto la regina Vittoria stanziò dei fondi pubblici per concedere una pensione annuale di £ 100 a ciascuna delle tre figlie Nelson-Ward.

Nel 1859 il reverendo Philip Ward morì improvvisamente, all’età di 63 anni, e fu sepolto a Tenterden.
Alcuni contemporanei pensarono che fossero stati i problemi economici, uniti allo stress derivato dalla disputa decennale con i proprietari terrieri, ad aver contribuito al peggioramento della sua salute.
In quell’anno la famiglia Ward era composta tutta da adulti, che avevano preso strade separate, ad eccezione di Eleanor Phillippa, la figlia che nel 1872 venne uccisa travolta da un cavallo.
I due figli maggiori erano assenti: Horatio/Horace era rettore di Radstock e Marmaduke era chirurgo navale nella Marina Reale di stanza nell’India orientale e in Cina.
Pertanto toccò al terzo figlio maschio, Nelson, prendersi cura degli interessi di sua madre. Era un cancelliere presso la Court of Chancery (Corte di giustizia del Lord Cancelliere) di Londra e viveva a Pinner, un sobborgo londinese nel distretto di Harrow.

Dopo la morte del marito, Horatia fi costretta a lasciare la canonica di Tenterden, in cui doveva installarsi il nuovo vicario.
Pertanto si trasferì a Pinner, dove viveva Nelson, un luogo appropriato per restare accanto a figli e nipoti.
Quando Marmaduke, che non aveva preso moglie, si ritirò dal servizio attivo e divenne ispettore degli ospedali e delle flotte nelle acque domestiche, andò a vivere con la madre.
La biografa di Horatia, Winifred Gerin, scrisse che “In Marmaduke, Horatia trovò davvero un compagno di eccezionale calore di cuore, devozione, allegria e generosità …. era l’uomo più bonario che sia mai vissuto, altruista fino all’estremo”.

(Dopo la morte di Horatia, Marmaduke vendette e divise tra tutti i famigliari i mobili e gli altri effetti lasciatigli in eredità della madre e andò a vivere a casa della sorella Horatia, dove gli venne messo a disposizione un salotto e una camera da letto.
A volte andava a trovare il fratello maggiore Horatio/Horace, rettore della chiesa di San Nicola a Radstock, nel Somerset. Fu durante una sua permanenza lì nel novembre 1885, che si ammalò e morì, all’età di 60 anni. Il fratello celebrò il servizio funebre e alla sua morte, solo due anni dopo, venne sepolto accanto a lui, nel cimitero della chiesa di San Nicola.)

Horatia Nelson sopravvisse al marito di vent’anni e morì serenamente il 6 marzo 1881, all’età di ottant’anni.

Un breve avviso sul giornale locale la registrava come “Vedova del defunto reverendo Philip Ward, vicario di Tenterden, Kent”
Il “Times” annunciò la sua morte l’8 marzo e pubblicò un necrologio due giorni dopo, riferendosi a Horatia come ” figlia di Lady Hamilton, la stessa che il suo presunto padre, Lord Nelson, affidò con il suo ultimo respiro alla cura del suo paese”.
Fu sepolta a Pinner: inizialmente la sua lapide la definiva “Figlia adottiva del vice ammiraglio Lord Nelson”. ma in seguito la parola “adottiva” venne sostituita con “amata”.

Quando suo figlio maggiore Horace morì nel 1888, il Times suggerì nuovamente che Lady Hamilton fosse la madre di Horatia. Ma si dice che uno dei suoi figli abbia scritto al giornale respingendo l’idea.
“…La stessa Lady Hamilton non ha mai affermato di essere la madre della bambina; anzi, ha lasciato dietro di sé un’enfatica negazione del suo diritto di parentela, e la frequente scortesia che mostrò nei confronti di Horatia negli ultimi anni non avrebbe indotto a conferirglielo.”

Oggi è ufficialmente riconosciuta come la figlia di quel padre che adorava e di quella madre che ha sempre negato di esserlo.

Fine

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