Le donne del mio Vate – ☾IV☽🖋️

Cap. 1 LE DUE MARIE

1b – Maria Gravina

Anche l’altra Maria non ebbe una sorte molto fausta. Le due Marie non erano come le altre donne, quelle di cui mi sentivo così gelosa, un sentimento che ho sempre dovuto tenere ben celato perché il Divino odia le donne che si mostrano troppo possessive e non riescono ad apprezzare il suo ideale narcisista di “essere infedele a una donna fedele”.

La nobildonna siciliana Maria Gravina, moglie del conte Anguissola di San Damiano, alta, slanciata, bellissima, poteva vantare tra i suoi corteggiatori persino il futuro re Vittorio Emanuele III.
Si dice che avesse una sorprendente ciocca rossa tra i suoi capelli corvini : quando scuoteva la testa sembrava portare il “segno di una ferita”.
Dapprincipio non era stata per niente colpita dal mio Vate e stentava a credere che quell’omino basso e stempiato fosse l’autore di un’opera mirabile come “Il piacere”. Purtroppo era infelice, irrequieta e molto delusa da un marito che non si prendeva cura di lei. La condizione migliore per aprirsi a un nuovo amore e la corte serrata di Gabriele la fece capitolare totalmente.
Al tempo Maria aveva già una trentina di anni e quattro figli, ma decise di abbandonare gli agi della sua ricca vita familiare per ridursi a vivere momenti che Gabriele definiva aulicamente “di splendida miseria.”
Un’efficace mossa tattica di Gabriele era stato dedicare a lei il suo nuovo romanzo “L’Innocente”, scritto durante la sua relazione con Barbara Leoni, che in realtà si chiamava Elvira, anche lei sposata e frustrata. Mi hanno detto che il giorno in cui era andata da lui a Napoli per celebrare l’anniversario del loro incontro, Barbara scoprì casualmente, nascosto in un cassetto, un biglietto della Gravina e, arrabbiata, se ne andò immediatamente.
Il giorno dopo la perfida donna di servizio di Gabriele fece quello che io non mi immaginerei neppur lontanamente di poter fare: le inviò una velenosa lettera anonima in cui le parlava degli incontri di Gabriele con la Gravina, proprio in quella casa. Ma l’infamia più grave fu che la informò anche della prossima uscita de “L’Innocente” con la dedica a Maria.

Il romanzo narra la storia del dandy Tullio Hermil, costantemente infedele alla sua paziente e amorevole moglie Giuliana (che assomiglia un po’ alla moglie Maria e un po’ all’amante Barbara), fino a quando la moglie alla fine fa lo stesso. Da quell’unico sofferto adulterio nasce un figlio e Tullio è costretto a vivere con quel bambino non suo. Il suo odio arriva al punto di farlo morire di freddo, mettendolo fuori dalla finestra, al gelo, la notte di Natale.

Anche se aveva iniziato una relazione con Maria, Gabriele continuò a restare in contatto con Barbara, riuscendo anche a persuaderla della totale castità della sua nuova amicizia, finché non le scrisse quella lettera in cui tentava di convincerla ad assumere un ruolo diverso: non più quello dell’amante ma di affettuosa sorella.
Sono sicura che Barbara non doveva amarlo molto perché rifiutò: io, Aélis, avrei accettato, pur di restargli accanto.
I due si incontrarono un’ultima volta a Roma nel novembre del 1891, nel corso del quale Elvira/Barbara rifiutò di consegnargli tutte le lettere che lui le aveva inviato- Erano di mille. Un atto terribilmente egoistico, perché a lui sarebbero state utilissime per completare quella nuova opera letteraria a cui stava lavorando, “L’Invincibile” , che poi avrebbe preso il titolo definitivo di “Il trionfo della morte”.
Ma la cosa più sbalorditiva per lei fu che scoprì che la casta convivenza con Maria stava producendo un frutto.

continua

Even the other Maria did not have a very favourable fate. The two Marias were not like the other women, the ones I felt so jealous of, a feeling I always had to keep well hidden because the Divine Poet hates women who are too possessive. and fail to appreciate his narcissistic ideal of “being unfaithful to a faithful woman.”

The Sicilian noblewoman Maria Gravina, the wife of Count Anguissola of San Damiano, was tall, slender, gorgeous, and could even boast among her suitors the future King of Italy Vittorio Emanuele III. She had a striking fiery red lock in her jet-black hair: if she shook her head it could look like the “mark of a wound”.

At first she wasn’t at all impressed by my Vate and could hardly believe that that short and balding little man was the author of an admirable work like “The Child of Pleasure”. Unfortunately she was unhappy, restless and really disappointed by her husband who didn’t take care of her. The best condition to open up to a new affair and Gabriele’s love bombing made her yield totally.
At the time Maria was already about thirty years old and the mother of four children, but she decided to abandon the comforts of her rich family life and enjoy living moments that Gabriele defined “of splendid misery.”

An effective tactical move by Gabriele was to dedicate his new novel “The Intruder “ to her. That was a work he had been writing during his relationship with Barbara Leoni, whose real name was Elvira, another married woman, disappointed by her husband. They told me that the day she went to visit him in Naples to celebrate the anniversary of their meeting, Barbara accidentally discovered a note from Maria Gravina hidden in a drawer and, angry, she left immediately
The next day Gabriele’s disloyal maid did what I couldn’t even remotely imagine I might do: she sent her a toxic anonymous letter in which she spoke of Gabriele’s meetings with that woman, right in that house. But the most serious baseness was that she also informed her of the forthcoming release of ” The Intruder “ with a dedication to Maria.
The novel tells the story of the dandy Tullio Hermil who is habitually unfaithful to his patient and loving wife Giuliana (who looks like his wife Maria and his lover Barbara), until his wife eventually does the same. A son is born from that single suffered adultery and Tullio is forced to live with another man’s child. His hatred reaches the point of making him freeze to death, putting him out the window, in the frost, on Christmas night.

Even though Gabriele had begun a relationship with Maria, he continued to keep in touch with Barbara, even managing to persuade her of the chastity of his new friendship, until he wrote her that letter in which he tried to convince her to assume a new role: no longer a mistress, but a sort of a sister.

I’m sure that Barbara mustn’t have loved him very much because she refused: I, Aélis, would have accepted, just to stay close to him.
The two met for the last time in Rome in November 1891 and the woman refused to give him back all the letters he had sent her, over a thousand. They would have been very useful to him to complete that new literary work he was writing, “The Invincible”, which would later take the title of “ The Triumph of Death”.
But the most astounding thing for her was that she discovered that Gabriele’s “chaste” cohabitation with Mary was bearing fruit.

Note: The intruder is known as The Victim in the United States.

to be continued

Image http://www.aksaicultura.net/