Le donne del mio Vate – ☾VIII- bis☽🖋️

bis

Ricordo che questa serie di storie riflette il punto di vista della narratrice, Aélis, domestica innamorata di D’Annunzio e la sua opinione sulle varie amanti del Vate.
Ovviamente lei lo adora e non sopporta le altre, per cui le spregevoli azioni del padrone non vengono mai definite come tali.

Cap. 2. Eleonora

A questo punto devo parlare anche di Eleonora Duse, la grande attrice, anche se non provo nessuna compassione per lei.

La primissima volta che si parlarono fu nel 1882, quando lui la avvicinò dopo uno spettacolo teatrale e, senza mezzi termini, le propose una notte di sesso assieme. La Duse rifiutò l’offerta con garbo, ma nel suo diario annotò:
“Il ragazzo appare molto attraente, con i capelli biondi e qualcosa di ardente nella persona”.

L’incontro decisivo però avvenne molti anni dopo a Venezia nel 1894: lei, già celebre e acclamata, aveva trentasei anni, lui cinque meno.
Iniziò così la loro rapporto di vita e d’arte, il loro sodalizio artistico, il loro “patto” a cui spesso facevano riferimento nelle lettere. Lo scrittore scriveva opere teatrali e l’attrice procurava i mezzi per rappresentarle e le portava sulle scene.

La Divina, in cerca d’amore, si illudeva di averlo trovato con il suo Ariel, che definiva la loro relazione “incantesimo solare” .
Per vivere accanto alla sua nuova compagna, Gabriele si trasferì a Firenze, nella zona di Settignano, dove prese in affitto la grandiosa Villa Capponcina , dal nome della famiglia Capponi che ne era stata la proprietaria. Era una dimora isolata nel verde, a mezza costa e si trovava vicino alla modesta villa in cui viveva Eleonora, “La Porziuncola”.
La Capponcina gli era stata trovata da un suo amico, un veterinario abruzzese e gli era subito piaciuta così tanto che aveva deciso di aumentare l’affitto da versare da mille lire all’anno a milleduecento. Poi la fece sgombrare dai mobili per poterla arredare sontuosamente secondo il suo gusto, soprattutto con arredi quattrocenteschi.
Penso che fosse lei a pagargli l’affitto e siccome anche dopo il naufragio della loro relazione lui continuò ad abitarvi senza che ci fosse lei a pagargli i conti, per sfuggire ai creditori che lo perseguitano fu costretto nel 1908 a rifugiarsi in “esilio” in Francia.
Purtroppo io ho solo sentito parlare di quegli interni sfarzosi, perché mobili, quadri e oggetti preziosi furono poi venduti all’asta.

La loro relazione gli ha fornito non solo un rispettabile strumento pubblicitario per le sue opere teatrali, ma anche materiale per i suoi romanzi in cui dettagliava, come è solito fare, le loro acrobazie sessuali.
Quel periodo fu contrassegnato da una grande intesa e da molte incomprensioni, causate dalle infedeltà di lui su cui lei, come deve fare ogni donna che lo ama e come faccio io oramai da anni, chiudeva spesso un occhio o tutti e due.

Ma nel 1904 la loro travagliata storia d’amore fini quando di ritorno da una tournée teatrale, Eleonora trovò nel letto quella forcina per capelli non di sua proprietà: apparteneva ad Alessandra di Rudinì, con cui il mio poeta aveva iniziato una relazione clandestina.
In quel periodo, inoltre, ci fu anche un affronto professionale, come quello che Eleonora aveva subito alcuni anni prima quando lui aveva dato il ruolo di protagonista per la prima dello spettacolo teatrale “La città morta” all’attrice Sarah Bernhardt invece che a lei.
Ora, nell’approssimarsi dell’esordio di una sua tragedia, “La figlia di Jorio”, si ammalò e D’Annunzio non volendo aspettare la sua guarigione, affidò la parte di Mila alla rivale Irma Gramatica … e senza neppure prendersi la briga di avvisarla.

Era stanca di dover troppo spesso perdonare i suoi tradimenti e quella volta lo lasciò per sempre.
Era determinata a non lasciarsi logorare in una condizione che reputava umiliante e insostenibile, e se ne andò con queste parole: “Prima mi pareva che avrei potuto fare per te le cose più umili e più alte, ed ora mi sembra di poter fare una cosa sola: andarmene, lasciarti libero con la tua sorte”.

Fu così sciolto un sodalizio, che nei salotti mondano-letterari veniva definito una società d’affari. I detrattori del mio Vate sostenevano che in quella specie di consorzio lui incassava i profitti mentre lei pagava tutto, lui se la spassava con nuove amanti mentre lei sacrificava il suo prestigio esponendosi ai fischi del pubblico a causa di alcuni infelici testi drammatici.
Tuttavia so che Eleonora non è stata capace neppure di dimenticarlo. So che ha confidato a un amico: “Gli perdono di avermi sfruttata, rovinata, umiliata. Gli perdono tutto, perché l’ho amato”.

continua

I remind you that these short stories reflect the point of view of the narrator, Aélis, D’Annunzio’s housemaid in love with him, and her opinion on the various mistresses of the “Vate”.
Obviously she adores him and can’t stand his other mistresses, so his despicable actions are never defined as such.

At this point I have to talk about Eleonora Duse, one of the two most famous European actresses of the era, even if I don’t feel any sympathy for her.

The very first time they met was in 1882, when he approached her after one of her dramatic performances and shamelessly suggested a night of sex together. Duse politely refused his offer, but she noted in her diary:
“The boy looks very attractive, with blond hair and something ardent in him.”

However, the decisive encounter took place many years later in Venice in 1894, when she was already famous and acclaimed. She was thirty-six years old, he was five years younger.

Thus began their life and art relationship, their artistic partnership, their “pact” to which they often referred in their letters. The writer penned plays and the actress procured the means to represent them and brought them to the stage.
“The Divine”, as she was called, was in search of love and she hoped to have found it with her “Ariel”, who defined their relationship as a “solar spell”.

While she was not touring, she lived in a modest villa, “La Porziuncola”, on the hills above Florence. To stay near her, Gabriele rented the grandiose “Villa Capponcina”, an isolated house in the greenery, halfway up the Settignano hill.

“La Capponcina” was found for him by a friend of his, a veterinarian from Abruzzo. He immediately liked it so much that he decided to increase the rent to be paid from one thousand lire a year to one thousand two hundred. Then he had it cleared of the furniture, in order to be able to furnish it lavishly according to his taste, above all with fifteenth-century furnishings.
I think it was Eleonora who paid the rent: after their affair foundered, he continued to live there while she stopped paying his bills, so, in 1908, to escape his creditors, he was forced to go to France, in ” exile”.
Unfortunately I have only heard about those sumptuous interiors, because furniture, paintings and precious objects were sold at auction.

Their relationship provided him with not only a respectable publicity tool for his plays, but also material for his novels in which he detailed, as usual, their sexual acrobatics.
That period was marked by great closeness and involvement, and by many misunderstandings, due to his betrayals to which she often turned a blind eye, as every woman who loves him must do and as I have been doing for years now.

But in 1904 their troubled love story ended when, returning from a theatrical tour, Eleonora found in the bed that hairpin that did not belong to her but to Alessandra di Rudinì, with whom the poet had started a relationship.

In that period, moreover, there was also a professional affront, like the one she had suffered some years before when he gave the lead for the premiere of the play “La città morta” (The dead City) to actress Sarah Bernhardt instead of her
Now, as the debut of his tragedy, “La figlia di Jorio” (The Daughter of Iorio), was approaching, she fell ill and the playwright didn’t want to wait for her recovery and entrusted the part of the protagonist to one of her rivals Irma Gramatica, without even warning her.

She felt tired of having to forgive his betrayals too often, and this time she abandoned him forever.
She didn’t want to be worn down in a condition she deemed humiliating and unsustainable any longer, and left with these words: “Beforehand it seemed to me that I could do the humblest and highest things for you, and now it seems to me that I can only do one thing : go away, leave you free with your destiny”.

This was the dissolution of a partnership that in the literary salons was defined as a business company. My Vate’s detractors maintained that in that sort of association he collected the profits while she paid for everything, he enjoyed himself with new mistresses while she sacrificed her prestige by exposing herself to boos from the public because of some of his unsuccessful dramatic works.
However I know that Eleonora was never able to forget him. I know she said to a friend. “I forgive him for exploiting me, ruining me, humiliating me. I forgive him everything, because I loved him.”

To be continued

Image: Eleonora Duse – A photograph by Aimé Dupont, 1896

62 thoughts on “Le donne del mio Vate – ☾VIII- bis☽🖋️

  1. Luisa ! Male are historically cheater and perfectly disloyal . Gabriele was the best example of it . He cheated Maria . He became disloyal to Eleonora . He fell in love with other woman . He compelled Eleonora to break theatrical partnership . He collected the profits , while she paid for everything . Despite that Eleonora said , ‘I forgive him for exploiting me , ruining me , humiliating me . I forgive him everything , because I loved him .’ Thanks !

    Like

  2. E qui si vede la vera e profonda bassezza di quest’uomo che, sapeva sfruttare le donne e, allo stesso tempo, tradirle, trattandole a suo piacimento. Ne esce un pessimo uomo, anzi un nano, anche se ha avuto la pretesa di sentirsi un grandissimo letterato. E molti l’hanno apprezzato. Un uomo senza dignità. Grazie per il prosieguo di questa storia, cara Luisa. Buon pomeriggio!👏👏🌹

    Liked by 2 people

  3. Thank you, Luisa, for showing great love that was selfless to the extreme, always better to follow stoic advice ( Marcus Aurelius ), and keep your emotions under control.

    Joanna

    Like

  4. Senza parole, assolutamente senza parole 😶. D’Annunzio che chiese alla Duse d’andare a letto con lui la prima volta che si parlarono fa capire quanto quest’uomo non solo fosse un gran traditore ma aveva sempre e solo un chiodo fisso. Che colpo al suo ego se, invece di cascargli ai piedi, tutte l’avessero rifiutato, 😄.

    Liked by 1 person

      1. Ci sarebbe voluto uno spillo così da farlo sgonfiare un po’ da questo suo ego da “pallone gonfiato”, 😁.
        Scherzi a parte, alla Duse va il merito d’averlo piantato senza fare scenate e senza implorarlo di non abbandonarla perché un uomo come D’Annunzio non merita nemmeno una delle lacrime che sono state sprecate per lui in precedenza.

        Liked by 1 person

  5. Sarà stata anche un’altra epoca, considerando che lui era quello che era… comunque tutte donne senza spina dorsale neanche fossero state delle adolescienti, non ho parole per D’Annunzio ma neppure per queste donne 😌 Buonanotte cara Luisa 😘

    Liked by 1 person

  6. Ah, the hairpin in the bed says a lot. I totally believe Duse was completely faithful during her affair with her young lover and should have expected the same from him. But then, she lived high on the hill and he lived only half way up.
    Perhaps, Luisa, if she had rented a more expensive house for him, things might have turned out better for her.

    Like

  7. Che storia incredibile! D’ Annunzio un uomo con un narcisismo sviluppato all’ ennesima potenza e donne che si fanno travolgere da lui che non ha nessuno scrupolo a usarle e farle soffrire. Qualcosa di magico quest’ uomo doveva avere per attrarre così tanto! Le storie che racconti sono sempre affascinanti. Buona giornata Luisa cara🤗😘🤗🌻💐

    Liked by 1 person

  8. Per amore si possono fare tante cose, ma non dovremmo mai annullarci per amore. La mia esperienza mi ha insegnato questo, Luisa carissima. Grazie per queste ricostruzioni, autentici manuali di storia.
    Ti abbraccio con tanto affetto ♥️🙏🙏🙏♥️🫂🫂🫂♥️💫💫💫♥️💯💯💯♥️🥀🥀🥀♥️

    Liked by 1 person

  9. Luisa, mi dispiace tantissimo, chissà quanto hai sofferto. A volte mi sento trasparente anche io, sai? Faccio, faccio e non è mai abbastanza. In questo momento mi sembra di avere un problema con tutti gli uomini della mia vita, mio marito, mio padre, mio fratello. Pensa ha letto la lettera che gli ho scritto ed il commento che ha riferito a mio padre è stato che ha ricevuto un sacco di improperi e nemmeno un grazie e mio padre ha detto che qualcosina di vero c’è in quella lettera. Mi sono sentita pugnalata alle spalle. Mio padre sa che è tutto assolutamente vero e lo sa anche mio fratello. A volte mi domando chi me lo faccia fare a prendermela tanto a cuore.
    Mi addolora molto sapere quello che ti è capitato. Ti abbraccio con tutto il mio affetto. 😔😔😔

    Liked by 1 person

      1. Luisa carissima, vedi il problema è che riesce ad avvelenarmi tutto. Anche i momenti con i miei genitori e si aspetta gratitudine da me, quando sono io che l’ho aiutato. Fosse stato un estraneo, sarebbe stato più semplice. È pur sempre l’unico fratello che ho. Non mi aspetto più nulla da lui ormai. Ogni volta che intravedo uno spiraglio, puntualmente mi delude.
        Grazie per le tue parole, ti abbraccio forte 😘

        Liked by 1 person

      2. Purtroppo non c’è via di uscita, Tu sei una persona molto sensibile e non riusciresti mai a cancellarlo via, perciò l’unica cosa da fare è di impegnarsi a stare meno male per il dolore💝
        Un abbraccio forte anche a te 🤗

        Liked by 1 person

      3. Hai ragione, è da una vita che soffro a causa sua, la moglie era ancora viva. Non riesco a non soffrire per lui.
        Le ho tentate tutte.
        Grazie, ti voglio tanto bene, ti abbraccio Luisa 🤗💝😘

        Liked by 1 person

Leave a comment