Lady Hamilton & Horatia in Calais (part 65)

Although Horatia was convinced that Emma was not her mother, but only her “guardian“, she remained by her side until the end.

Emma, after trying to find a remedy for her battered body and to allay her moral anguish by resorting to alcohol and opium, finally sought solace in religion.
She turned to the Catholic Church, a faith that she believed was both magnificent and kind, and whose solemn grandeur had struck her even in her happy Neapolitan days, when she felt attracted to its beautiful ceremonies.
When she was in prison she had often been visited by a Catholic abbot, whom she affectionately called the “good pope”.

She now joined the congregation of St Pierre and a Catholic priest comforted her in her final days, administering the last Sacraments to her.

Her misery ended on 15 January 1815 at the age of 49. The causes of her death were probably cirrhosis of the liver or amoebic dysentery.

She had been out of England a little over six months. When she had left, she had written scathingly: “Who wou’d vegetate in fog and vapour when they can live cheaper and better and breathe pure air in another country? England has never done anything for me “. But in her unshakable hope she had continued: “Yet I trust there are souls who will feel I have done my Country great Services.”

One of her detractors spoke of her last hours saying that she had perished miserably, lashed by agonizing anticipations of eternal punishment and by horrific visions of the murdered patriot Caracciolo. He had added that her screams to invoke divine forgiveness had disturbed all of her neighbours in the rue Francaise,
But probably these cries and remorse for Caracciolo existed only in the imagination of that detractor, since apparently she had never previously mentioned that name.

Emma’s wish that she could be laid in St. Paul’s Cathedral next to Lord Nelson was not granted, however it was thought that her body would be embalmed and then returned to England.

Five days after her death, the “Gazette de France” announced that “Dame Emma Lyons… Veuve de William Hamilton / Widow of Sir William Hamilton” had died at Calais, adding that her body was to be carried by sea for burial in her native land.

But as she had incurred many considerable debts in and around Calais, this was not possible, as no one was willing to pay for her funeral.
Therefore she seemed on the point of being buried in a spot of ground intended to the poor, when an Englishman residing in Calais, considering the services she had formerly rendered to her country and the wretched situation of Lord Nelson’s daughter. offered to bear all the costs of her funeral.

His name was Mr Henry Cadogan, but very little is known about him.
Some say he was an English merchant, agent at Lloyd’s in Calais, others the resident British consul in that town.
Few mistakenly believe he was a possible relative, because by a strange coincidence Cadogan was the name given by Charles Greville, nephew of Sir William Hamilton, to Emma’s mother, Mary Kidd, when in 1781 he agreed to take in the pregnant sixteen-year-old girl, provided that the child she was expecting was fostered out, she became his mistress, and changed her name from Amy Lyon to “Mrs Emma Hart” (see here)

To be continued

Nonostante Horatia fosse convinta che Emma non era sua madre, ma solo la sua “tutrice”, le restò al suo fianco fino alla fine.
Emma, che aveva cercato di trovare un rimedio al suo corpo martoriato e di placare la sua angoscia morale ricorrendo all’alcool e all’oppio, cercò infine consolazione nella religione.
Si rivolse alla chiesa cattolica romana, una fede che riteneva fosse magnifica e gentile allo stesso tempo e la cui solenne grandezza l’aveva colpita anche nei giorni felici di Napoli, quando si sentiva attratta dalle sue belle cerimonie,
In carcere aveva spesso ricevuto la visita di un abate cattolico che definiva affettuosamente il “buon papa”.

Ora si unì alla congregazione di St Pierre e un prete cattolico la confortò nei suoi giorni finali, amministrandole anche gli ultimi Sacramenti.

Le sue sofferenze terminarono il 15 gennaio 1815 all’età di 49 anni. Le cause del decesso furono probabilmente cirrosi epatica o dissenteria amebica.

Aveva lasciato ‘Inghilterra da poco più di sei mesi. Quando se n’era andata, aveva scritto in tono aspro: “Chi vegeterebbe nella nebbia e nel vapore quando può vivere più a buon mercato e meglio e respirare aria pura in un altro paese? L’Inghilterra non ha mai fatto niente per me.” Tuttavia, nella sua incrollabile speranza, continuava: “Eppure confido che ci siano delle anime che penseranno che ho reso grandi servizi al mio Paese”.

Un suo detrattore parlò delle sue ultime ore dicendo che era morta miseramente, sferzata da angosciose anticipazioni di punizione eterna e da orribili visioni del patriota Caracciolo assassinato. Aveva aggiunto che le sue grida per invocare il perdono divino avevano turbato tutti i suoi vicini di rue Francaise,
Ma probabilmente queste urla e questi rimorsi per Caracciolo esistevano solo nell’immaginazione del suo nemico che ne parlava, poiché a quanto pare Emma non aveva mai in precedenza menzionato quel nome.

Il desiderio di Emma di poter essere deposta nella cattedrale di St. Paul accanto a Lord Nelson non fu esaudito, tuttavia si pensava che il suo corpo sarebbe stato imbalsamato per poi tornare in Inghilterra.

Cinque giorni dopo la sua morte la “Gazette de France” annunciò che “Dame Emma Lyons … Veuve de William Hamilton / vedova di Sir William Hamilton” era morta a Calais, aggiungendo che il suo corpo sarebbe stato trasportato via mare per essere sepolto nella sua terra natale.

Ma poiché aveva contratto molti debiti considerevoli a Calais e dintorni, ciò non era possibile, perché nessuno era disposto a sobbarcarsi alle spese per il suo funerale. Quindi sembrava proprio sul punto di essere sepolta in un terreno destinato ai poveri, quando un mercante inglese residente a Calais, considerando i servigi che aveva precedentemente reso al suo paese e la misera situazione della figlia di Lord Nelson, offrì di accollarsi le spese del suo funerale.

Il suo nome era Mr Henry Cadogan, ma di lui si sa ben poco
Alcuni dicono che fosse un commerciante inglese, agente dei Lloyd’s di Calais, altri il console britannico residente in quella città.
Pochi credono erroneamente che fosse un probabile parente, perché per una strana coincidenza Cadogan era il nome dato da Charles Greville. il nipote di Sir William Hamilton, alla madre di Emma, Mary Kidd, quando nel 1781 accettò di accogliere la sedicenne incinta, a condizione che il bambino che lei aspettava fosse allontanato, che lei diventasse la sua amante e cambiasse il suo nome da Amy Lyon a “Mrs Emma Hart” (vedi qui)

continua

Image: George Romney – Emma Hamilton (National Portrait Gallery, London) – This portrait is one of many that Romney kept back in his studio for his private delectation.