Le  donne  del  mio  Vate  – ☾ XCIV☽🖋️

Cap 12:  Anna Lolli (14)

Come vi ho accennato, Anna Lolli era anche il nome della nonna paterna di Gabriele, una figura importantissima nella sua infanzia, oltre all’adorata madre donna Luisetta De Benedictis, con cui aveva un rapporto quasi mistico, un amore unico. Di lei disse: “ella m’aveva fatto a somiglianza d’una imagine velata dell’angelo del mio nome”.

La nonna Anna Giuseppa Lolli era la madre adottiva del padre di Gabriele, Francesco Paolo Rapagnetta. I suoi genitori naturali erano Camillo Rapagnetta e la sorella di Anna, Rita Olimpia Lolli, che avevano avuto otto figli, dei quali l’ultimo era Francesco Paolo.
Siccome la zia Anna Giuseppa Lolli, che aveva sposato in seconde nozze un ricco commerciante e armatore di nome Antonio D’Annunzio, non poteva avere figli, la coppia decise di adottare il nipote Francesco nel 1851, quando aveva già 13 anni. Il ragazzo quindi aggiunse al cognome Rapagnetta anche il nuovo cognome D’Annunzio.
In seguito con il benestare del padre naturale, Francesco Paolo decise di rinunziare al primo cognome e di assumere soltanto il cognome del genitore adottivo. Di conseguenza quando nacque il piccolo Gabriele, fu battezzato D’Annunzio.
Quanto al nome, Gabriele era quello di un fratello di Antonio D’Annunzio, perito in mare.

Si racconta che alla nascita del nipotino anche la nonna Anna gli fece una “fattura”, donandogli un paio d’orecchini di brillanti. Era una tradizione abruzzese quella di regalare ornamenti femminili al primo figlio maschio di una giovane coppia, come auspicio di felicità e promessa di un felice matrimonio.

D’Annunzio conservò sempre teneri ricordi della nonna Anna. Era lei che lo consolava nei momenti di tristezza, lo coccolava, passeggiava con lui nel giardino e gli raccontava delle storie prima che andasse a dormire.
A lei dedicò alcune poesia la prima delle quali, scritta nel 1875 è questa:

La nonna

D’inverno ti mettevi una cuffietta
coi nastri bianchi come il tuo visino,
e facevi ogni sera la calzetta,
seduta al lume, accanto al tavolino.

Io imparavo la storia sacra in fretta
e poi m’accoccolavo a te vicino
per sentir narrar la favoletta
del Drago Azzurro e del Guerrier Moschino.

E quando il sonno proprio mi vinceva
m’accompagnavi fino alla mia stanza
e m’addormivi al suono dei tuoi baci.

Agli occhi chiusi allor mi sorrideva
in mezzo ai fiori una gioconda danza
di sonni dolci, splendidi e fugaci.

continua

As I said, Anna Lolli was also the name of Gabriele’s paternal grandmother, a very important figure in his childhood, in addition to his beloved mother, Luisetta De Benedictis, with whom he had an almost mystical relationship, a unique love. He said, “She made me like a resemblance of a veiled image of the angel whose name I bear.”

Grandmother Anna Giuseppa Lolli was the adopted mother of Gabriele’s father, Francesco Paolo Rapagnetta, whose parents were Camillo Rapagnetta and Rita Olimpia Lolli, Anna’s sister. The couple had eight children, and the last was Francesco Paolo.
Since Aunt Anna Giuseppa, who had married a rich merchant and owner named Antonio D’Annunzio, could not have children, they decided to adopt their nephew Francesco in 1851, when he was already 13 years old. Consequently he added the surname D’Annunzio to his original surname Rapagnetta.
Later, with the approval of his natural father, he decided to renounce the old surname and to take only the surname of his adoptive father. Therefore Gabriele at birth was baptized D’Annunzio.
As for the Christian name, Gabriele was the name of one on Antonio D’Annunzio’s brothers, who had died at sea.

It is said that at Gabriele’s birth also grandmother Anna put a sort of spell on him: she gave him a pair of diamond earrings. It was a tradition from Abruzzo to give female jewels to the first male child of a young couple, as a hope of happiness and promise of a future happy marriage.

D’Annunzio always remembered grannie Anna with great tenderness. She was the person who comforted him in his moments of sadness, pampered him, walked with him in the garden and told him stories before he went to sleep.

He dedicated some poems to her, the first of which, written in 1875 is the following:

Grandmother

In winter you wore a bonnet
whose ribbons were white like your face,
and in the evening you knitted
sitting beside the table, next to the lamp.

Quickly I learned the sacred history
and then I settled close to you
to hear you tell the tale
of the Blue Dragon and Guerrin Meschino.

And when I was about to fall asleep
you took me to my room
and made me sleep to the sound of your kisses.

Closing my eyes I saw a dance
of sweet, splendid and fleeting dreams.
smiling in the flowers

to be continued

62 thoughts on “Le  donne  del  mio  Vate  – ☾ XCIV☽🖋️

  1. LA NONNA

    Tu una nonna  buona, affettuosa
    sicuramente sei, ai tuoi nipoti
    porgi frasi gentili ed ogni cosa,
    qualunque questa sia, e i loro moti
     
    di vita ben giustifichi . . . sei rosa
    che profumi questa casa e fai gioiosa

    (Cassandro)

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  2. Luisa ! Today I came to know that Gabriele was his name of his childhood and he had written this beautiful poem for his grandmother . Anyway this one-eyed bald man of a meter height has a very interesting history as he had a special type of relationship with his mother . Thanks !

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  3. That’s a wonderful poem, Luisa. While I am not a fan of his unconventional lifestyle, I like the idea that ”One must make one’s life as one makes a work of art.” Although, in my case, it wouldn’t be about being famous or living an extravagant lifestyle. It would be more about practising generosity and kindness, staying hopeful and positive and living with Intentionality. Thanks for sharing, and have a wonderful Sunday xx

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  4. That was interesting history. I find it interesting that ….”she gave him a pair of diamond earrings. It was a tradition from Abruzzo to give female jewels to the first male child of a young couple”. It seems a bit odd to me since I am not sure what a male would use female jewels for other than giving it to a future fiancé. But I guess it is superstition (hope of happy marriage).

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  5. Questa parte tratta dalla vita del Vate è tenera, forse perché parla delle sue radici e della nonna.La figura delle nonne è sempre vista come un angelo bianco, mia nonna paterna morì giovane, mia nonna materna era arcigna e a affettiva, mentre la mia sbinonna nonna Saretta era una bambolina di porcellana aveva un visino dolce ed era piccola di statura e mi coccolava era vecchissima aveva 98 anni e io forse 5 , ma ho un bellissimo ricordo.Le nonne sono mamme con un po’ di zucchero in più , la loro dolcezza non si scorda e comunque mi riferisco alla mia bisnonna perché di mia nonna non ho un buon ricordo…Bello sempre leggerti… Buona giornata cara Luisa 💞 ,un abbraccio affettuoso 🫂💝🌹

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    1. Non ho mai conosciuto mia nonna Luisa, che appare nella fotografia, perché è morta quando mio papà era ancora piccolo.
      E’ sempre stata con noi, però, nelle parole di mio papà, nei ricordi e nel cuore. Sai che non passa giorno che non rivolga un pensiero a lei?
      La sua matrigna, Maria Giuseppina, era una donna affettuosa e gentile, dolce con me, ma purtroppo l’ho frequentata poco perché abitavamo a più di 800 km di distanza.
      Quindi, come vedi, ho avuto la fortuna di avere tre nonne. La nonna materna, Adele, è stata quella che ho conosciuto meglio, quella che abitava vicino a me e che mi ha coccolata, viziata e adorata

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  6. Adesso ti conosco un po’ di più, è bello relazionarsi con chi si apre, ci sono persone che stanno chiusi a riccio e non riescono a manifestare neanche emozioni.Sono una che ama dare affetto perché so quanto bene faccia perché sono cresciuta come l’ erba spontanea e senza cure, mia nonna rimase vedova giovane, e aveva più di 30 nipoti, a quel tempo ero una delle più piccole; ebbe 8 figli tutti prolifici con tanta prole, forse per lei era impossibile memorizzare tutti i nomi, ma era anaffettiva e arida e io avevo bisogno di affetto, ma non lo trovai né in mia madre né in mia nonna e mia nonna paterna morì giovane ebbe un ictus e rimase paralizzata e di lì a poco morì, lei era affettuosissima, ma morì presto, troppo presto.
    Mia madre dopo la morte di mia sorella la via crucis di ogni mattina era il cimitero e non pensava più a noi figli, quindi una nonna avrebbe potuto fare le sue veci, ma non era capace di dare Amore .Era bellissima tua nonna e hai fatto bene a postare la sua foto.Grazie sempre per i tuoi testi interessanti e ti auguro un buon pomeriggio che ti porti solo belle cose e un mio abbraccio di grande affetto 💞🌹💖🫂🍀🙏

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    1. Grazie, Desire cara.
      Nonna Luisa è sempre stata tenuta viva da mio padre, e lo è ancora, sempre, per me
      Purtroppo anche la mia nonna Adele, più presente dal punto di vista fisico, è venuta a mancare quando avevo solo nove anni. Mi mamma mi diceva sempre che le sue ultime parole erano state per me 💞

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